– Cinzia Bianucci artista ma soprattutto pittrice?
Amo definirmi una creativa a tutto tondo. Sì, disegno e dipingo da sempre e l’arte mi ha permesso di vivere “libera” rappresentando i miei stati d’animo e le mie percezioni della realtà attraverso forme, soggetti, oggetti e ambientazioni reali e surreali/oniriche permettendomi di essere quella che sono, un’osservatrice errante; per me ogni informazione diventa un pretesto di espressione creativa che esprimo attraverso anche la pittura. Ascolto la mia curiosità che mi porta ad inseguire le nuove esperienze, sensazioni e stati d’animo che raffiguro in un’alternanza di ruoli tra segno e colore.
– Dipingi prevalentemente visi di persone che sono maschere coperte, spesso, da una mano. Il significato?
Sì, ho dedicato molte ricerche sulla persona, il suo significato in greco deriva da “proposon”, cioè maschera. La maschera infatti veniva indossata da attori nel teatro greco che nascondevano così il proprio volto e la propria identità mentre si trasformavano sul palco. I volti che ho raffigurato raccontano che nella vita si indossano delle maschere che ci vengono imposte dalla famiglia e dalla società, maschere che nascondono il volto e il proprio sé che resta nudo e reale solo nei sogni.
Ogni persona così recita la propria parte anche al limite dell’ipocrisia, trasformandosi in una identità differente, in una nuova metamorfosi, mettendosi in mostra in un modo diverso di vedere, agire e sentire con percezioni all’’opposto l’una dall’altra. E lo ieri diventa l’oggi mentre l’umanità scompare dietro una maschera di follia.
“Maschere e volti”. Maschere e mani a coprire volti nel tentativo simbolico di censurare ciò che si vorrebbe dire ma che è meglio non esprimere, per diverse ragioni di vita o anche per obbligare a non dire, a non urlare.
Il concetto della maschera mi ha portato a rappresentare ilmito delle “Amazzoni”, le donne guerriere famose per il loro coraggio e orgoglio, fiere nella loro bellezza, con inconfondibili tatuaggi d’oro sul volto che a differenza della maschera vuole esprimere affermazione della propria individualità. Profili di bellezza e di forza, storie affascinanti senza tempo.
Maschere di ieri, maschere di oggi.?L’uomo non sembra riuscire a sfuggire al vizio della guerra, costante ambizione delle sue follie. Nella serie “Alme ed Eroi” ho sviluppato una serie di dipinti dedicate agli eroi della mitologia greca che ci ricorda quanto l’essere umano è indissolubilmente legato ai conflitti, con la guerra genera distruzione e morte, per bramosia di potere legato alla supremazia dei territori, di ricchezze e di religioni.
<< Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per il mondo>>. La pittura può “fermare” il tempo?
Credo che l’arte crei sempre qualcosa in grado di superare la percezione del passare del tempo.
Attraverso un’opera pittorica si trattengono istanti che possono durare anni, intrappolati tra pigmenti e segni. Un tentativo di vincere lo scorrere del tempo e di prolungare attimi e racconti oltre il mortale limite umano, destino ineluttabile.
L’arte e quindi anche la pittura che nel fermare l’istante diventano una continuità si trasformano mezzi per guidare le nostre esistenze oltre i confini della nostra vita.
– C’è un filo rosso che lega tutti i tuoi quadri?
Prediligo descrivere la natura umana o quanto meno interpretarne la visione, o forse più semplicemente per comprendermi e quello che vedo è come mi vedo, come ti vedo o come ti vedo che mi vedi, attraverso velature e spasmi di colore.
Con il passare del tempo le mie espressioni artistiche si sono trasformate dalle primarie esigenze che mi portavano a creare inseguendo canoni di ricerca estetica, in questi ultimi anni sono approdata in riflessioni di realismo introspettivo riflessivo ispezionando storie, miti e realtà surreali.
Il fil rouge che lega la mia produzione artistica è sicuramente la ricerca dell’identità-che ho sviluppato soprattutto attraverso prospettive oniriche, contrapposizioni del doppio e la maschera
– Il tuo ricordo, personale o professionale, più emozionante.
La mia vita è costellata di ricordi emozionanti che mi hanno permesso di alimentare la mia curiosità creativa.
L’incontro con molti artisti e la collaborazione con essi ha fortemente influenzato le mie emozioni e sensazioni Non ho quindi un solo ricordo sia personale che professionale, ma al contrario ne ho moltissimi che hanno dato un grande valore e significato al mio vissuto.
– Alejandro Jodorowski afferma: <<Il tempo asciuga il superfluo e conserva l’essenziale. Che ne pensi?>>.
Penso che ognuno di noi abbia l’opportunità di valutare quali siano i ricordi che vale la pena conservare perché rilevanti, utili e significativi per la nostra vita.
Personalmente amo considerare essenziale tutto ciò che mi permette di essere serena e che mi dia la sensazione di libertà.
Dissolvo automaticamente quello che ritengo superfluo e che appesantisce il mio respiro.
– Come vedi il tuo futuro? Obiettivi personali e professionali.
La mia vita è sempre stata ricca di sogni. Giorno dopo giorno ho immaginato il mio futuro e l’ho sempre visto circondato di forme e colori. Un futuro determinato anche da scelte ben precise che mi hanno permesso di essere quella che sono e che sarò.
Il mio quotidiano è un’immersione nella mia voglia di ricerca e di approfondimenti creativi. Indago aspetti della vita e li trasformo in forme plastiche colorate.
Sicuramente oltre alla pittura porto avanti anche la serie di storie fantasy per bambini legate alle avventure nello spazio tempo del giovane ragazzino Cadmael, che raccontano avventurosi percorsi alla ricerca della sfera della conoscenza, con tavole illustrare da me e disponibile su Amazon store.